Il termine deriva dalla parola “psicologia” preceduta dal prefisso para, che significa in greco “vicino a”, “accanto”, e indica fenomeni che avvengono a fianco, a margine della psicologia. Il termine parapsicologia, che peraltro esiste fin dall’Ottocento, fu ufficialmente adottato dalla comunità dei ricercatori nel 1953 al Congresso Internazionale di Utrecht, Congresso segnò una tappa importante per la ricerca psichica e coincise anche con l’istituzione della cattedra di parapsicologia presso la locale università.
La parapsicologia (più raramente detta metapsichica) è la disciplina che si propone di studiare con metodi scientifici tre categorie di fenomeni anomali (poteri psichici, interazione tra mente e materia e sopravvivenza alla morte). La parapsicologia non è lo studio di ogni fenomeno paranormale, nonostante si occupi di dimensioni e di fenomeni inerenti a processi estranei alle comuni e note leggi fisiche e alle esperienze sensoriali, ma comunque attribuibili alla psiche dell'uomo.
Ad oggi la comunità scientifica non ritiene provata l'esistenza di fenomeni paranormali. Oggetto di critica sono sia i metodi utilizzati negli studi sia i risultati ottenuti.
Gli stessi parapsicologi hanno ammesso la difficoltà di fare accettare le loro ricerche dagli scienziati e in genere scienziati e accademici considerano la parapsicologia una pseudoscienza.
Il termine parapsicologia fu coniato introno al 1889 dallo psicologo Max Dessoir. Il termine fu poi adottato da J.B. Rhine nel 1930 in luogo di "ricerca psichica" al fine di indicare un significativo discostamento dalle metodologie di laboratorio allora utilizzate [6] Il termine deriva dal greco παρά (para) e psicologia. I parapsicologi indicano i fenomeni psichici oggetto della loro ricerca con il termine "Psi", termine che intende essere descrittivo senza che vi sia sotteso un meccanismo.
Per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Parapsicologia
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